14 febbraio 2012

Essere superstiziosi è da ignoranti, ma non esserlo porta male


Cosa hanno in comune Google, Yahoo, Badoo, Spartoo, Joomla, Facebook, Kelkoo, e Yoox?

Ci siete arrivati? E se vi dicessi che stiamo parlando di naming? Cioè di quella disciplina che si occupa dello studio, della scelta dei nomi dei prodotti, dei servizi e delle aziende. 

Ci siete? Adesso è facile!








Tutti i fondatori delle suddette aziende sono dei tipi mOOlto scaramantici.
           
Ad inaugurare questa superstizione sono stati David Filo e Jerry Yang che nel 1994 hanno deciso di chiamare la loro azienda Yahoo, acronimo di "Yet Another Hierarchical Officious Oracle". Forse senza la minima consapevolezza della tradizione che stavano per iniziare.

Subito dopo nel 1997, Page e Brin, chiameranno Google la loro azienda. In realtà doveva chiamarsi Googol, termine che si riferisce al numero rappresentato da 1 seguito da 100 zeri. Ma il dominio era già stato assegnato, ma il succo non cambia.

Ecco spuntare nel 1999 la francese Kelkoo, che pare derivare da un gioco di parole francese "Quel coût?", che significa “Quanto costa?”

A questo punto la fattucchieria è fatta, pare ovvio, è sotto gli occhi di tutti.
Non se ne conosce bene il motivo, ma pare che le due “OO” portino fortuna!!!

La cosa non sfugge ai più superstiziosi startupper che fanno nascere le più giovani, ma non meno “fortunate” YOOx, FacebOOk, JOOmla, SpartOO e BadOO.

Sembra che alla doppia “O” sia legata una vasta simbologia: a parte la famosissima farina doppio “00” o il non meno famoso Marocco “00”, la “OO” è anche il simbolo dell’infinito; pare che stia anche a simboleggiare la ritirata ed è nella roulette l’unico numero ad avere un colore diverso.
Nei racconti di Ian Fleming, la sezione “00” è considerata un'élite del servizio segreto ed identifica il possesso della cosiddetta "licenza di uccidere".


Non so bene cosa ci sia sotto, non posso sapere se la scelta sia stata casuale o motivata da consultazioni cabaliche, ma come diceva il saggio Eduardo De Filippo: "Essere superstiziosi è da ignoranti, ma non esserlo porta male".

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